Antibiotico-resistenza e allevamenti intensivi

In questo articolo parleremo della correlazione che c’è tra antibiotico-resistenza e allevamenti intensivi.

Gli antibiotici sono farmaci che impediscono lo sviluppo di batteri e che quindi sono essenziali per il trattamento di infezioni batteriche.

È ben noto che negli allevamenti intensivi vengono somministrati agli animali grandi quantità di antibiotici: l’abuso di questi farmaci è riconducibile alle condizioni in cui sono allevati gli animali.

Gli animali sono allevati in condizioni estreme, in capannoni sovraffollati e malsani, in gabbie sporche e così strette da non permetter loro di muoversi, o in piccoli recinti così affollati dove finiscono col mordersi l’uno con l’altro. Vivono, in molti casi, sopra le loro stesse deiezioni.

QUALI METODI VENGONO USATI PER SOMMINISTRARE GLI ANTIBIOTICI?

Quanto sopra causa un terreno fertile per infezioni e malattie varie. Per poter curare gli animali, vengono usati mangimi contenenti antibiotici, o vengono loro somministrati attraverso iniezioni.

Ma la cosa, a nostro parere, ancor più grave è il fatto che, quando un animale necessita di cure antibiotiche, il farmaco non viene somministrato solo a quell’animale, ma a tutti quelli che sono entrati in contatto con quest’ultimo.

Un altro sistema utilizzato e che è ancor più grave del precedente è l’utilizzo degli antibiotici come prevenzione. Quindi, sia che gli animali stiano bene o che siano ammalati, vengono loro somministrati antibiotici.

Per i motivi sopra elencati avviene la resistenza agli antibiotici, o antibiotico resistenza, cioè la capacità di alcuni batteri di sopravvivere, moltiplicarsi e quindi di continuare a causare l’infezione.

Antibiotico-resistenza

Gli antibiotici sono diventati un mezzo per poter mantenere in vita gli animali. Questo sistema si traduce in un abuso di antibiotici e rischia di rendere inefficaci quelli che vengono somministrati in seguito per curarli.

“Qualunque tipo di infezione, dalle più banali come semplici infezioni cutanee o urinarie, a infezioni gravi, quali polmoniti e sepsi può essere causata da batteri antibiotico-resistenti”.

Da tutto questo abuso nascono super batteri in grado di sopravvivere e moltiplicarsi, pur in presenza di uno o più antibiotici, con il risultato di un difficile e in alcuni casi impossibile trattamento terapeutico.

L’Italia compra in media 273,8 milligrammi di antibiotico per un singolo animale, quattro volte più della vicina Francia (68,6 milligrammi), tre più della Germania (89 milligrammi). 

Di tutti gli antibiotici utilizzati in Italia, il 70% è impiegato negli allevamenti. (Fonte report EMA)

Il 70% degli antibiotici venduti in Italia è destinato agli allevamenti intensivi

ANTIBIOTICI E DANNI ALL'AMBIENTE

Le enormi quantità di antibiotici utilizzati negli allevamenti sono un problema grandissimo anche per la salute dell’ambiente. Da un rapporto di Greenpeace del 2018 è emerso che la presenza di allevamenti intensivi in Lombardia – nella provincia di Brescia, nello specifico – ha un enorme impatto sulla salute dei fiumi circostanti, dove sono state trovate tracce di farmaci ad uso veterinario, inclusi antibiotici.

A Roggia Savarona (BS) sono stati rilevati 11 tipi di farmaci, di cui 7 antibiotici.

È il numero più alto riscontrato in un campione.

ANTIBIOTICO-RESISTENZA ANCHE PER CHI MANGIA LA CARNE E DERIVATI

Il problema dell’antibiotico-resistenza negli animali riguarda in modo diretto anche l’uomo: i superbatteri presenti negli alimenti di origine animale favoriscono la resistenza antimicrobica in chi li consuma.

«L’assunzione costante di piccole dosi di antibiotico con gli alimenti, determina una pressione selettiva sulla normale flora batterica intestinale a vantaggio dei batteri resistenti agli antibiotici che diventano più rappresentati; questa informazione genetica viene trasferita ad altri batteri anche patogeni».

L’Italia ha il primato in UE delle morti da antibiotico-resistenza. Più di 10mila decessi ogni anno, su 32mila in tutta Europa!

Purtroppo, senza un cambiamento radicale nelle pratiche di allevamento degli animali, questo potrebbe presto cambiare, riportandoci all’era pre-antibiotica e quindi a una morte certa, a causa di batteri ritenuti “banali”.

QUAL È LA SOLUZIONE?

Smettere di far nascere, allevare, sfruttare e infine uccidere animali e passare a un’alimentazione 100% vegetale. Questa è la soluzione.

Nell’era dell’informazione l’ignoranza è una scelta. Scegli la vita!

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