La storia di João e del pinguino Magellano di nome Dimdim

La storia di João e del pinguino Magellano di nome Dimdim inizia in una spiaggia del Brasile 4 anni fa, quando João Pereira de Souza, un uomo di 71 anni, uscì per fare una piacevole passeggiata.

João, intravedendo qualcosa mosso dalle onde del mare, in mezzo alle rocce e alla spiaggia, si avvicinò e notò che si trattava di un pinguino agonizzante. Lo prese tra le mani e vide che respirava ancora.

Dopo averlo preso, lo portò nella sua abitazione. Ogni giorno, João lo puliva e lo nutriva, prendendosi cura di lui nel migliore dei modi. Così, giorno dopo giorno, il pinguino riprese le sue forze e la sua vivacità.

João decise di dargli un nome divertente, Dimdim, che non è altro che un modo di dire brasiliano che significa “soldi”.

Il momento della liberazione di Dimdim

Un bel giorno, arrivò il momento della liberazione. João, seppur molto affezionato al piccolo pinguino, decise di liberarlo, per farlo tornare nel suo ambiente naturale. Dimdim si mise a correre felice sulla riva della spiaggia, nuotando tra le onde, fino a scomparire nell’oceano.

João pensò che non avrebbe mai più rivisto il piccolo pinguino ma, l’anno seguente, Dindim si presentò nuovamente tra le rocce della spiaggia, sfinito, dopo aver percorso 5.000 mila miglia (8.000 chilometri) per tornare da chi gli aveva salvato la vita, dal suo amico João.

Forse era un modo per dirgli, a modo suo, che il loro legame era forte e che appartenevano l’uno all’altro.

Da allora, ogni anno, il pinguino Dimdim lascia le coste della Patagonia, dove avviene la riproduzione della sua specie e dove le acque sono fredde come piacciono a lui, e affronta un lungo viaggio, adattandosi anche all’acqua tiepida brasiliana, pur di raggiungere il suo amico João e passare del tempo con lui.

I pescatori della zona pensano che quella di João e Dindim sia una storia incredibile, una di quelle storie che bisogna raccontare. Per Dindim, João è più importante delle stagioni, dell’oceano e del lungo viaggio.

I biologi sostengono che il pinguino consideri João come parte della sua famiglia e della sua vita, che lo veda, insomma, simile a lui.

Cosa ci insegna questa storia

Questa storia ci fa capire quanto dobbiamo ancora capire sugli animali, su quanto essi siano sensibili e, in questo caso, riconoscenti verso chi ha salvato loro la vita.

Gli animali non umani sono esseri senzienti e affermare che non provano emozioni simili alle nostre sarebbe affermare qualcosa di non vero.

Il fatto che gli animali siano diversi da noi come caratteristiche, non vuol dire che siano inferiori o che possiamo sfruttare, uccidere e cibarci di alcuni di loro.

Dobbiamo sempre tenere a mente che gli animali abitano questo pianeta con noi, non per noi. La storia che vi abbiamo raccontato ci dimostra ancora una volta quanto gli animali siano esseri speciali, che noi dovremmo rispettare e tutelare.

Passare a un’alimentazione 100% vegetale potrà salvare noi stessi, gli animali e l’ambiente, ristabilendo pian piano quell’equilibrio che è venuto a mancare. Fare il contrario vuol dire condannare loro e noi stessi.

Essere Vegan

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