L’orso MJ5

L’orso MJ5 vive in Trentino da ben 18 anni e non ha mai creato alcun problema, non ha mai aggredito nessuno, è sempre stato un animale schivo e tranquillo.

Con il cuore che batteva all’impazzata l’orso vide un umano e un cane avvicinarsi, non avendo vie di fuga, decise di affrontarli, mostrandogli tutta la sua forza per farli allontanare. Sapeva bene che uomini e cani sono molto pericolosi, aveva assistito fin troppe volte alla crudeltà dell’uomo verso gli animali del bosco.

Spesso aveva sentito dei terribili boati che parevano salire dal suolo, invece venivano dai fucili degli uomini, e aveva visto gli uccelli cadere nel vuoto con le ali abbassate, spruzzando spirali di sangue nell’aria immobile.

Il verde era diventato la prematura tomba di troppi animali e ora lui avrebbe difeso la sua casa e la sua vita. Le sue zampe erano grandi e le sue zanne potenti.

L’uomo aggredito dal plantigrado durante un’escursione nella val di Rabbi è sopravvissuto, segno evidente che “l’aggressore” non aveva alcuna intenzione di uccidere, eppure l’orso MJ5, responsabile di tale atto, è stato subito condannato a morte.
Praticamente una vendetta da Far West.

Chiediamoci allora come dovrebbero reagire gli animali di ogni specie che vengono uccisi, mutilati, soffocati con la plastica, imbrattati di petrolio, investiti, bruciati dai piromani insieme ai boschi, impallinati, cucinati, affamati, imprigionati, cacciati in ogni parte del Mondo?

Ovvio che se ci tuffiamo in mare o nell’oceano possiamo incappare in qualche pesce, magari anche in uno squalo. Ma, invece di filarsela via, l’essere umano, specie evoluta solo nella tirannia e nel disprezzo per la libertà e la vita delle altre specie animali, uccide o delega qualcuno altro per farlo.

Allo stesso modo può capitare che se facciamo un’escursione nel bosco, possiamo incontrare cinghiali, lupi e orsi.
Ma, badate bene, se queste creature osano alzare una zampa o anche solo fiatare contro l’essere più arrogante e aggressivo del pianeta, verranno sicuramente giustiziate.

Le motivazioni dell’orso non interessano a nessuno. Ormai gli esseri umani non hanno più confidenza con la loro capacità di sentire. Sono diventati esseri inadeguati all’amore e il loro approccio alla vita è divenuto feroce, prepotente e bellicoso.

Nessuna creatura può ribellarsi alla supremazia umana.
Nessun animale può rivendicare il suo habitat naturale, rivoltandosi a giusta ragione, contro l’umano sterminatore. La consuetudine è la sottomissione alla violenza e alla prevaricazione, o la morte.

La limitata, ottusa, egocentrica mente umana non contempla il vissuto dell’orso: 18 anni di pacifica convivenza e al primo problema arma immediatamente la mano dei carnefici per uccidere una creatura che voleva solo difendersi da colui che riteneva un pericolo.

Gli animali selvatici non possono e non devono trasgredire ai limiti imposti loro dagli uomini neanche quando sussultano dallo spavento davanti a un cane e al suo padrone incrociati per caso nei loro boschi. L’arroganza umana non contempla imprevisti ma solo tribunali improvvisati e ingiustificate sentenze di morte.

Le soluzioni incruente esistono, basta applicarle. Sarebbe necessario per la tutela degli orsi e degli escursionisti interdire alcune aree alle persone durante il periodo della riproduzione dei plantigradi. E sarebbe indispensabile la sostituzione dei bidoni della spazzatura con cassonetti anti-orso per evitare che gli animali si avvicinino alle abitazioni attirati da fonti di cibo. Ricorrere alla violenza contro gli non deve essere la prima e più scontata opzione. Non dovrebbe essere neanche un’opzione.

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Melania Corradini

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