La madre di tutte le madri. Lei rappresenta la vita, la nostra memoria, le nostre radici. È colei che ci sostiene con i suoi preziosi doni: alberi fiumi, fiori, frutti e semi. Impariamo a portarle rispetto e a darle il giusto valore, tutelandola e salvaguardandola.
Come vuoi, uomo. Ti ho dato tutto, inginocchiandomi davanti al tuo ego, sorridendo delle tue imperfezioni, controllando con indulgenza le tue malefatte.
Ora mostrerò i pugni.
Sono stata una madre amorevole e tollerante:
ho donato, senza chiedere nulla in cambio.
Ma tu, figlio ingrato, hai preteso sempre di più, hai razziato, distrutto e depredato ogni mia risorsa, lasciandomi esausta.
E, con immenso dolore, a causa tua, ho visto scorrere l’immorale necrologio di tutte quelle creature che tu hai portato all’estinzione.
Questo è il punto: non possiedi alcuna morale.
Volevo godermi i tuoi momenti migliori uomo, cullandoti tra le braccia ad ogni nuovo passo verso l’evoluzione. Invece, lentamente, sei diventato un estraneo e la tua coscienza si è trasformata in un vecchio muro pieno di crepe.
Stai attento.
Non ti piacerà la mia reazione alla tua misera condotta.
Non sono una vecchietta rimbambita a cui fare spallucce. La mia furia sferzerà la tua anima anestetizzata e, per necessità o disperazione, abbandonerai il tuo narcisistico individualismo.
Melania Corradini