Una triste realtà che esiste dal lontano 1855, da quando si è deciso di aprire un buco nel fianco sinistro delle mucche per scoprirne i processi digestivi e avere accesso diretto allo stomaco: è allora che sono nate le mucche fistulate, ovvero le mucche con l’oblò.
È ancora praticata?
Non si tratta di una pratica comune negli allevamenti intensivi, ma è comunque attualmente praticata in Francia, negli Stati Uniti e in Germania all’interno di istituti di ricerca.
Il video che vedete qui sotto è stato realizzato dal gruppo animalista francese L214 che si è introdotto nel centro sperimentale del gruppo agroalimentare Avril, a ovest di Parigi.
L’associazione punta il dito contro la pratica, definita invasiva e dolorosa, e utilizzata solo per migliorare la produttività della mucca.
L214 denuncia inoltre le pessime condizioni igieniche in cui sono tenute le mucche, confinate in edifici senza finestre e paglia, mentre gli oblò al loro fianco mostrano tracce di perdite.
Ecco come si difende Avril attraverso un comunicato stampa:
“La fistulazione è praticata in tutto il mondo per scopi di ricerca e il processo è monitorato dai veterinari. Questo tipo di analisi è essenziale per migliorare la digestione degli animali, per ridurre l’uso di antibiotici e l’immissione di nitrati e metano delle mucche.
Inoltre la sperimentazione è autorizzata e regolamentata dal ministero competente.”
Avril
Possiamo solo immaginare che cosa significhi per una mucca avere un oblò nel fianco…Possiamo solo immaginare il dolore continuo con cui sono costrette a convivere…
Non ci sembra vero che esistano ancora ricercatori che praticano tali abomini!
Non ci sembra vero che ci siano persone che provano piacere e divertimento nell’infilare il proprio braccio nel corpo di un animale. Sì, perché i centri aprono periodicamente al pubblico, consentendo alle persone di infilare il braccio nelle cannule.
L’orrore non ha mai fine…
Questa è l’ennesima situazione nella quale la mucca viene sfruttata e torturata, sia fisicamente che psicologicamente. La cosa più assurda in tutto ciò e che questi oblò vengono applicati con lo scopo di trovare il modo per “farle fruttare” maggiormente.
Come avete potuto leggere sopra, Avril dichiara che questo tipo di analisi andrà a migliorare la digestione degli animali, riducendo le emissioni di metano, nitrati e anche l’uso di antibiotici. Ovviamente non ci crediamo!
L’alimentazione 100% vegetale sarebbe la soluzione
Noi ci chiediamo ancora una volta perché, invece di favorire e promuovere un’alimentazione 100% vegetale (che andrebbe a risolvere i problemi in questione), si cerchi di sfruttare ancor di più gli animali.
L’uomo, ancora una volta, dimostra di essere il diavolo in terra, colui che perseguita esseri senzienti che provano sentimenti, facendoli nascere, sfruttandoli, torturandoli e infine uccidendoli per il solo piacere del proprio palato.
L’olocausto animale sembra non avere fine.