Non lo saprò mai pone l’accento su un alimento molto discusso e controverso: il latte. Per ricordarci che dopo lo svezzamento nessun mammifero continua a bere latte, solo l’essere umano, che addirittura, sottrae il latte ad un’altra specie animale. Commettendo non solo un errore d’etica ma anche nutrizionale. A ogni specie il suo latte e mai in età adulta. È un’irreprensibile legge di natura non una capricciosa invenzione umana.
Ombre scure disegnano immagini sul muro. Sento una risata, è vicina, acuta, come il rumore di un’unghia grattata sul pavimento.
Io non ho mai avuto nulla di cui gioire è come se fossi nato dentro uno sgabuzzino scuro e vuoto.
È scesa la sera, silenziosa e immobile, un lieve e costante malessere mi pervade, sarà così finché avrò vita. La solitudine è come un pugno sul muso, volti la testa per scansarlo e ti colpisce alla schiena.
Sento il rumore della pioggia è forte e costante, vorrei sbirciare fuori. Mi accontento di sentirne l’odore, un profumo dolciastro d’erba e terra fangosa.
Potrebbe essere autunno.
Non lo saprò mai.
Ieri, per la prima volta, ho visto un pezzetto di cielo, sembrava sospeso tra le nuvole, era blu come un sorso di mare.
Penso sempre alla mia mamma, al suo profumo, al suo corpo caldo e accogliente. Vorrei strusciarmi a lei, ciucciare il suo latte, sentirne il sapore dolce e caldo sulla lingua.
Invece il mio cibo viene rovesciato dentro a un secchio. Latte artificiale insapore e freddo.
La mia vita è un incubo che mi porterà alla follia: piango giorno e notte.
Gli umani, avidi e golosi rubano il mio latte e, per averlo, sono disposti ad uccidermi.
So che tra poco qualcosa di orribile accadrà, ho sbirciato il cielo, è grigio.
Le nuvole sgorgano dall’oscurità come cattivi pensieri.
La mia vita tra poco si concluderà come la caduta al suolo di un uccellino da nido. A terra, senza vita, con quel desiderio di volare e vivere spezzato dal lancio di una mano crudele.
Melania Corradini