Olocausto animale: scandaloso paragone o pura verità?

Olocausto animale: scandaloso paragone o pura verità?

Molti filosofi e scrittori hanno paragonato l’olocausto umano a quello animale. Un paragone forte, violento ma decisamente reale.

È forse sbagliato mostrare analogie tra l’imprigionamento di uomini nei lager e le fabbriche della carne?

Alcuni potranno sentirsi “offesi” per questo tipo di paragone, ma è solo l’ennesima dimostrazione di quanto le persone ignorino questi temi. È più facile girarsi che guardare.

Peter Singer, Coetzee, Charles Patterson, Primo Levi, Edgar Kupfer e gli stessi reduci dell’Olocausto, quindi, persone che l’hanno vissuto sulla loro pelle o ne hanno sperimentato l’orrore, hanno posto all’attenzione del pubblico questa analogia.

Steward David, sopravvissuto all’Olocausto nazista, attivista per i diritti degli animali scrisse:

“Da ebreo cristiano cresciuto in una quartiere pieno di sopravvissuti dell’Olocausto e di gente che ha perduto i suoi cari, non penso di banalizzare il loro dolore. Ma non sono forse i macelli, gli allevamenti intensivi e i laboratori di ricerca, così accuratamente nascosti alla nostra vista, le Auschwitz di oggi? Dolore, violenza e sofferenza sono più accettabili solo perché inflitti ad animali innocenti che a persone innocenti?”

Steward David

È stato recentemente pubblicato in Italia “Un’eterna Treblinka“, che arriva a sostenere una analogia tra sfruttamento animale e nazismo.

Nel libro viene analizzata la radice comune tra il modo in cui i nazisti trattavano i prigionieri nei campi di sterminio e il modo in cui la specie umana sfrutta le altre specie animali.

L’autore, Charles Patterson, approfondisce la storia dell’Olocausto e denuncia i crimini che l’uomo commette anche verso le altre specie.

Essere Vegan

Condividi e aiutaci a diffondere i nostri contenuti. Grazie.

Lascia un commento

Vuoi inviare una segnalazione?

Qui puoi segnalare a Essere Vegan se il locale non soddisfa le caratteristiche descritte.