L’uso di miele, pappa reale, cera e propoli danneggia le api

Molti si chiedono perché secondo i vegani l’uso di miele, pappa reale, cera e propoli danneggia le api.

Ma, prima di rispondere a questa domanda, è importante fare un passo indietro e comprendere qualcosa di estremamente utile e fondamentale per la Vita sulla Terra.

Il prezioso lavoro delle api

L’impollinazione è un processo indispensabile per la riproduzione delle piante.

Consiste nel trasporto del polline da una pianta all’altra per opera di diversi agenti impollinatori. È un processo indispensabile che serve a far sì che il granulo di polline proveniente da un fiore raggiunga la cellula uovo del fiore di un’altra pianta della stessa specie. Solo così avviene la fecondazione cui seguirà la produzione di frutti e di semi.

Insetti, uccelli o pipistrelli ma anche vento e acqua sono gli agenti impollinatori che trasportano il polline da qualche metro fino a migliaia di chilometri dalla pianta originaria.

L'impollinazione delle api

Un terzo del nostro cibo dipende dall’opera di impollinazione delle api.

La vita delle api è minacciata da pesticidi chimici, monocolture, perdita di biodiversità, pratiche agricole distruttive. Inoltre, esse devono affrontare anche la crisi climatica dovuta all’effetto serra, che sta modificando gli ecosistemi. (vedi quali sono le responsabilità dell’industria della carne).

Le api raccolgono il polline dai fiori dentro delle sacche presenti sulle proprie zampe e, oltre ad avere la funzione fondamentale per la Vita del Pianeta che abbiamo appena descritto, esso viene usato per nutrire i loro piccoli.

Che cosa producono le api?

Il miele

Le api sono famose per la produzione del miele.

Esse ingeriscono il nettare dei fiori, poi, tramite un procedimento chimico, vi aggiungono enzimi e infine rigurgitano il miele nelle cellette. Ciò deve avvenire più e più volte, tanto che dodici api operaie impiegano il tempo di una vita per produrre un cucchiaino di miele, mentre devono posarsi su più di due milioni di fiori per produrne circa mezzo chilo.[1]

Le api, per soddisfare il loro fabbisogno nutrizionale, si cibano di polline, nettare e, nei mesi invernali, anche di miele.

La cera

La cera è una secrezione delle ghiandole, situate nella parte inferiore dell’addome delle api, che esse masticano. La sua produzione è un processo molto faticoso; per produrla, un’ape deve consumare una quantità di miele equivalente a 8/10 volte la quantità di cera prodotta.[2]

La propoli

La propoli è una sostanza che le api utilizzano come colla nella costruzione degli alveari. Ha proprietà antisettiche e ciò fa sì che l’alveare possa essere protetto da batteri o altri patogeni.

La propoli non viene prodotta dalle api, ma è una miscela resinosa che esse raccolgono dai germogli degli alberi o da altre parti delle piante.

La pappa reale

La pappa reale è il cibo di cui si nutre l’ape regina e che viene prodotto dalle api per il suo sviluppo. È una sostanza secreta dalle ghiandole ipofaringee delle api operaie più giovani, chiamate “api infermiere”. La pappa reale viene data all’ape regina e alle larve quando queste hanno meno di tre giorni di vita.

Cosa succede se rubiamo i loro prodotti

Prendendo loro il miele, le priviamo del cibo e le costringiamo a lavorare di continuo per potersi nutrire: esse diventano le nostre schiave. Quando l’apicoltore prende il miele alle api, lo sostituisce con lo zucchero, che non ha le stesse proprietà nutritive e che inevitabilmente le indebolisce.

Prendendo loro la cera (utilizzata per produrre candele, cosmetici, prodotti alimentari e farmaceutici), le costringiamo a lavorare sempre più per compensare la cera mancante.

Lo stesso vale per la propoli (usata come immunostimolante), la pappa reale e il polline (che vengono usati come ricostituenti): ogni volta in cui questi prodotti vengono prelevati per uso umano, stiamo sfruttando le api e le danneggiamo.

Le api sono più intelligenti di quanto pensassimo

Le api, proprio come altri insetti, possiedono un sistema nervoso che include un cervello. Esse sono animali sociali e comunicano tra di loro attraverso diversi tipi di movimenti del corpo, in questa maniera sanno la posizione dei fiori e dove raccogliere il polline; inoltre, hanno anche una memoria molto sviluppata che permette loro di ricordare dove si trovano i fiori e l’alveare.

Questi graziosi insetti sono in grado di apprendere e sono in grado di correggere la loro rotta di volo a causa del vento che incontrano, mentre si dirigono verso un luogo che vogliono raggiungere.

Le api calcolano, più velocemente di qualsiasi altro strumento tecnologico esistente, la rotta più breve tra due punti. Come spiega il dr. Nigel Raine,[3] docente della School of Biological Sciences all’Università di Londra, spostarsi da un fiore all’altro richiede molta energia e le api hanno escogitato un sistema per ottimizzare il viaggio e risparmiare carburante.

Sono animali meravigliosi, fondamentali. Smettiamo di sfruttarli, lasciamo che utilizzino i loro prodotti con lo scopo per il quale sono stati creati.

Abbiamo tante alternative in commercio.

Per esempio, al posto del miele, possiamo usare lo sciroppo d’agave, lo sciroppo d’acero, il malto d’orzo o di riso e possiamo acquistare una specifica propoli prelevata direttamente dalle piante, senza rubarla negli alveari.

Nei link sottostanti potrete vederli ed eventualmente acquistarli.

Ora, sapendo tutto questo, pensiamo a ciò che causiamo noi quando RUBIAMO alle api questi prodotti.

Inoltre, non vi sembra un po’ “strano” cibarsi di e utilizzare ciò che le api rigurgitano o masticano?

Onoriamo le api e il loro lavoro!

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