La cocciniglia come colorante alimentare e cosmetico, in ordine E120 e CI 75470. Scopriamone di più.
Ogni persona che si avvicini al mondo vegan e intraprenda il cammino verso un’alimentazione 100% vegetale, si trova a scoprire che diventare vegani non significa semplicemente cambiare il modo di mangiare, ma anche eliminare da ogni ambito della propria vita qualsiasi prodotto che contenga materie prime di derivazione animale.
Moltissimi prodotti che siamo abituati a usare (cibo, bevande, abbigliamento, farmacologia, cosmesi, prodotti per la pulizia della casa…) fin dalla notte dei tempi contengono ingredienti animali.
Prima di passare agli alimenti o cosmetici che tra gli ingredienti hanno il colorante rosso cocciniglia, vediamo da chi è ottenuto.
LA COCCINIGLIA
La cocciniglia è un insetto di piccolissime dimensioni. In natura se ne trovano più di 6.000 specie diverse, tutte appartenenti all’ordine dei Rhynchota o Rincoti e alla famiglia Coccoidea. Questo insetto si riproduce prevalentemente per via sessuale attraverso la produzione di uova e si nutre della linfa dei vegetali.
La sostanza dal colore rosso (detto anche carminio) è ricavata da questo insetto; nello specifico, è presente soltanto nelle femmine della Dactylopius coccus (grandi tra i cinque e i sei millimetri) e raggiunge la massima concentrazione in quelle gravide.
Generalmente, esse producono numerose uova dalle quali nascono i giovani (neanidi) che si diffondo molto rapidamente nell’ambiente. Le uova sono protette da secrezioni cerose e rimangono riparate nel corpo della madre, spesso protetto dallo scudo del quale si ricopre.
Gli insetti vengono allevati naturalmente sulle pale dei fichi d’india: le femmine vengono raccolte (staccandole con delle lamine metalliche) poco prima della deposizione delle uova, per essere poi lasciate a morire e seccare al sole.
Le cocciniglie secche vengono poi macinate per ottenere una polvere che viene trattata con acqua calda. Successivamente, il colorante ottenuto viene trattato con sali di alluminio e restituisce una soluzione di un rosso brillante che viene fatta precipitare in forma di polvere grazie all’aggiunta di etanolo (alcol). Da questo processo viene estratto l’acido carminico, che è la molecola colorata.


La struttura dell’acido carminico
PER COSA VIENE UTILIZZATO IL ROSSO COCCINIGLIA?
Il colorante ottenuto viene usato in tintoria, nell’industria dolciaria, per la colorazione di liquori o bibite, nell’inchiostro e in prodotti cosmetici (fard, rossetti, matite, ombretti, ecc.).
E120 E ALIMENTAZIONE
Nell’Unione Europea tutti gli additivi alimentari sono identificati da un numero (in questo caso 120) preceduto dalla lettera E.
Poiché il processo produttivo è costoso, ma anche perché diversi studi autorevoli hanno evidenziato come questo colorante possa provocare allergie, l’E 120 è stato soppiantato in gran parte dai coloranti artificiali.
Alcune fonti ritengono che sia stato soppiantato totalmente dall’E122 (azorubina) e l’E124, (chiamato anche Cocciniglia A, cioè artificiale, o Ponceau 4R). A differenza della cocciniglia E120, questi sono coloranti azoici, ottenuti per via sintetica in laboratorio.
Ma questo NON è del tutto vero. Giusto qualche settimana fa, abbiamo controllato a caso l’etichetta di una bibita alcolica in un supermercato e indovinate cosa abbiamo trovato tra gli ingredienti? Abbiamo trovato l’additivo alimentare E120. E non finisce qui, l’E120 era presente anche in molti altri prodotti.
Affermare quindi che l’E120 è stato totalmente soppiantato, non corrisponde assolutamente alla verità ed è giusto che il consumatore sappia cosa si nasconde dietro a quest’additivo.
A riprova di quanto scritto sopra, dovete sapere che a tutt’oggi vi sono addirittura paesi in cui l’allevamento della cocciniglia è largamente diffuso: Perù (produttore dell’85% della cocciniglia a livello mondiale), Cile, Canarie e Spagna meridionale si collocano ai primi posti della produzione.
Secondo le stime FAO, per produrre un chilogrammo di colorante occorrono da 90-100 mila insetti.
Per ciò che riguarda l’alimentazione, il rosso cocciniglia deve obbligatoriamente essere indicato come additivo con la sigla E120 (Regolamento CE n. 1333/2008).
Premesso che ogni alimento dovrebbe essere controllato attraverso la propria etichetta, per evitare di acquistare prodotti alimentari che contengono l’E120 rosso cocciniglia, bisogna fare particolar attenzione a bevande o prodotti alimentari con i seguenti colori: rosso, viola, arancio e rosa.
Nell’immagine di seguito potrete vedere alcuni prodotti alimentari che abbiamo controllato e che tra gli ingredienti hanno l’E120.

L'USO DELLA COCCINIGLIA NELLA COSMESI
Mentre l’additivo alimentare E120 è più o meno conosciuto, non potremmo dire la stessa cosa per ciò che riguarda il CI 75470 (CI Rosso naturale 4), che è appunto classificato con questo codice nella nomenclatura internazionale degli ingredienti cosmetici (INCI), ed è sottoposto al Regolamento CE 1223/2009, che ne definisce le caratteristiche.
Come avrete di sicuro capito, il CI 75470 corrisponde al rosso cocciniglia o rosso carminio, classificato nel settore alimentare come E120. Ma come sapere se un prodotto cosmetico contiene questo colorante?
L’INCI deve essere obbligatoriamente inserito sull’imballaggio di tutti i cosmetici: lo si può trovare, infatti, sul packaging primario (flaconi o vasetti contenenti, al loro interno, il prodotto) oppure su quello secondario (l’astuccio di cartone che spesso riveste i prodotti). Se il prodotto cosmetico è acquistato online, l’INCI deve essere indicato nella pagina del prodotto o in forma di allegato per il download. Quindi, se tra gli ingredienti è presente il CI 75470, sapete che avete a che fare con l’insetto cocciniglia.
LA NOSTRA RICERCA SUL CI 75470
Se la ricerca per ciò che concerne la presenza dell’E120 nei prodotti alimentari è stata piuttosto semplice, non possiamo dire la stessa cosa per ciò che riguarda i prodotti cosmetici e appunto il CI 75470. Le nostre ricerche hanno riguardato i prodotti cosmetici di alcuni fra i marchi più famosi, come ad esempio:
- Chanel
- Deborah
- Pupa
- L’Oreal
- Kiko
- PuroBIO Cosmetics
Con nostra grande meraviglia, abbiamo trovato la presenza dell’ingrediente CI 75470 in molti prodotti di TUTTE le marche sopra elencate. Dai rossetti agli ombretti, dalle matite ai fard. Ci chiediamo come sia possibile che l’uso di questo colorante sia così diffuso nei prodotti cosmetici.
Non possiamo di certo proibire l’uso di un ingrediente permesso dalla legge, ma possiamo però segnalare dove potreste trovarlo.



E120 E CORRELAZIONE CON ALLERGIE
“Sono stati descritti casi di allergie al colorante E120 e probabilmente le responsabili sono le proteine degli insetti. Infatti, durante l’estrazione, alcune proteine degli insetti passano nel colorante in percentuali intorno allo 0,5%.”
Dott. Francesco Domenico Nucera
In letteratura scientifica sono stati riportati casi di asma di operai addetti alla produzione del colorante.
L’E120, come anche l’E122 e l’E124 hanno mostrato una possibile correlazione con la sindrome da deficit di attenzione e iperattività nell’infanzia (ADHD)
Abbiamo scoperto che anche le norme alimentari di purità proprie della religione ebraica (kosher) e della religione islamica (halal) escludono l’utilizzo di alimenti e bibite contenenti E120 che vengono classificati tra gli alimenti proibiti.
MARCHIO VEGANOK E CI 75470
Come abbiamo accennato sopra, la nostra meraviglia nel trovare questo colorante un po’ ovunque, è stata grande, ma lo è stata ancora di più quando ci siamo imbattuti nell’e-commerce di PuroBIO Cosmetics. Vi spieghiamo perché.
Mentre nelle altre aziende sopra menzionate non abbiamo trovato né marchi né certificazione vegan, in PuroBIO Cosmetics abbiamo trovato il marchio VEGANOK.
Abbiamo controllato i prodotti cosmetici presenti sul sito PuroBIO Cosmetics, per verificare che non contenessero derivati animali. Abbiamo quindi scaricato l’INCI (una denominazione internazionale utilizzata per indicare in etichetta i diversi ingredienti presenti all’interno di un prodotto cosmetico.) presente nelle singole pagine dei prodotti, iniziando con quelli di colore rosso.
Purtroppo, in molti prodotti cosmetici presenti nello shop di PuroBIO Cosmetics, abbiamo trovato tra gli ingredienti il CI 75470 (rosso carminio o cocciniglia).
Considerato che una persona che segue uno stile di vita vegan non comprerebbe assolutamente prodotti che contengano derivati animali, è stato per noi doveroso contattare direttamente PuroBIO Cosmetics e VEGANOK, così da avere delucidazioni a riguardo.
Sia VEGANOK che PuroBIO Cosmetics ci hanno risposto. PuroBio ci ha informati di aver aggiornato le pagine in questione, mentre da VEGANOK ci hanno scritto che, dopo aver informato i loro tecnici, avevano ottenuto che nei prodotti in questione venisse tolto il loro marchio.




Dopo queste risposte, ci risultava però che altri prodotti cosmetici PuroBIO Cosmetics avessero tra gli ingredienti il CI 75470 (rosso cocciniglia) e che esponessero ancora il marchio VEGANOK sulle pagine del sito.
ULTERIORI CHIARIMENTI
Non riuscendo a capire per quale motivo nel sito in questione fossero presenti altri prodotti con il CI75470 e il marchio VEGANOK, li abbiamo contattati nuovamente per chiedere ulteriori spiegazioni.
La loro risposta è stata:
“A seguito della vostra segnalazione abbiamo contattato l’azienda PuroBio, la quale ci ha confermato che si tratta di un errore di impostazione grafica relativo esclusivamente al loro sito web (e non alle etichette dei prodotti in questione che, non essendo certificati, non riportano il logo VEGANOK). (…) PuroBio dichiara di essere al lavoro per attuare quanto prima le correzioni alla pagina al proprio sito e da tutti i canali associati al brand.”
Durante le nostre ricerche, ci siamo imbattuti in una discussione di ottobre 2015 presente sul forum Promiseland (che risulta essere gestito dal network di VEGANOK), nel quale un utente segnalava quanto segue:
“Recentemente ho visto l’inci di una matita per le labbra certificata Vegan OK che nel suo inci ha CI 75470 il colorante carmine ricavato dalle cocciniglie.
Come si spiega questa cosa?”
Link alla discussione: https://forum.promiseland.it/viewtopic.php?t=46315
Com’è possibile che dopo più di 6 anni la situazione non fosse ancora risolta? Pur rendendoci conto degli “errori di comunicazione” o “sviste”, vorremmo far presente che non è compito del consumatore vigilare sulla correttezza delle informazioni sui prodotti: egli, quando vede un marchio, dovrebbe essere tranquillo di acquistare un prodotto che davvero aderisca a ciò che il marchio rappresenta.
In questo caso, si tratta di prodotti che “garantiscono” di essere completamente senza ingredienti animali, ma così non è. Proprio perché non è compito del consumatore occuparsi di vigilare su queste cose, non troviamo corretto che, dopo la segnalazione di Essere Vegan, la situazione non sia stata sistemata subito, ma si sia dovuto intervenire ulteriormente per altri prodotti.
Essere Vegan tiene moltissimo al fatto che i vegani siano tranquilli nell’acquisto e che non si ritrovino a “spalmarsi sul viso” resti di insetti. Quindi, considerando che, nonostante la segnalazione, ci sono stati ulteriori errori, Essere Vegan continuerà a tenere sotto controllo questi tipi di vicende.
RICERCA DI INGREDIENTI DI ORIGINE ANIMALE IN PRODOTTI COSMETICI O ALIMENTI
Per la ricerca della composizione di prodotti cosmetici o del singolo ingrediente, potrete digitare il nome del prodotto o l’ingrediente (es. “75470” o “CI75470”, “Kiko Ocean feel blush”, “Lanolina”) nel seguente motore di ricerca: https://incibeauty.com/it/search
Per quanto riguarda gli additivi alimentari, potrete controllarli inserendo il codice dell’additivo nella casella di ricerca presente qui: https://www.esserevegan.it/additivi-alimentari-quali-sono-vegani/
Potrete anche visionare e stampare il seguente PDF (cliccate sul simbolo a forma di ingranaggio), così da averlo sempre a portata di mano.
Abbiamo suddiviso gli additivi in 3 gruppi:
- Rosso = Origine animale
- Arancione = Possibile origine animale
- Verde = Nessuna origine animale
CONCLUSIONI
L’utilizzo di animali nell’industria non ha limiti: davvero vogliamo essere responsabili della sofferenza e dell’uccisione di così tanti esseri viventi?
È così importante bere una bibita rossa o truccarsi con prodotti ricavati da insetti allevati allo scopo di essere uccisi?
Fai la connessione: scegli VEGAN!
Spalmarsi sul viso una sostanza o addirittura bere un liquido sapendo essere colorati con la morte di piccoli animali sinceramente fa ribrezzo voglio prodotti veri Vegani ora conosco i codici e le marche da nn usare
Ciao Rosa,
grazie per il tuo commento. Siamo contenti che l’articolo sia stato d’aiuto
Grazie articolo molto utile
Ciao Cinzia,
ci fa piacere che hai gradito l’articolo.