Vegan grazie al mio cagnolino Chicco

Mi chiamo Nathalie. Vorrei raccontarvi la mia esperienza riguardo all’essere oggi vegana e come lo sono diventata man mano, ma soprattutto “grazie a chi”.

Inizio con l’ammettere che fino a qualche anno fa non immaginavo cosa significasse amare davvero gli animali. Si mi sono sempre piaciuti, ed ho sempre detestato chi li abbandonava o li maltrattava; ma, come in tanti, ero convinta che essi si si distinguessero in animali domestici, selvatici e animali da allevamento destinati alla famosa catena alimentare senza la quale, pare, che l’uomo non possa vivere!

Mangiavo carne, pesce latte e derivati, ma almeno ero riluttante nel mangiare cuccioli, tipo agnelli, capretti e vitelli. Quelli proprio no, dicevo, puzzano di latte..

Nemmeno mi balenava l’idea di adottare un cane o un gatto… E dove trovavo il tempo da dedicare loro, io sempre divisa tra lavoro e problemi familiari! Poi una bella mattina calda di settembre del 2015, si presentò sul terrazzino di casa mia un cagnolino di razza chiwawa.

Era molto affamato e aveva l’aria di essere stato abbandonato da qualche giorno. Mamma gli diede subito del pan bagnato nel latte che divorò in un baleno. Non sapevo davvero come comportarmi, io che non avevo mai avuto un contatto diretto con un cane prima!

Lo portai da una veterinaria del posto e notammo che aveva anche il microchip, ma al numero di cellulare associato non rispondeva nessuno. Aspettammo ancora un paio di giorni nella speranza che si facesse vivo il padrone, ma in tanto quegli occhietti che imploravano adozione avevano già sciolto il nostro cuore. Dal quel momento in poi io e Chicco siamo diventati inseparabili.

Non so spiegarlo, ma può capire soltanto chi vede un cane come un figlio: è un amore che cresce ogni giorno sempre di più. Ti senti come se ti scoppiasse il cuore dal troppo amore che provi per quell’esserino, ma soprattutto dall’amore che ricevi, incondizionato!

Quegli occhietti così carichi di tenerezza, simbolo di innocenza e di purezza, ho incominciato a vederli in tutti gli esseri viventi, dal coniglietto al vitellino, dall’agnello al capretto, dalla gallina al pesciolino.

Ma lo stesso sguardo di purezza io l’ho visto anche negli elefanti, negli scoiattoli, nei gechi… che tanto mi facevano ribrezzo!

“Allora ho finalmente capito una grande verità: tutti gli animali sono uguali e meritano di vivere. Nessun figlio va sottratto ad una mamma cosi come nessuna mamma o papà va sottratto ad un figlio!”

Ho incominciato cosi a non mangiare carne, in primis. Poi gradualmente ho abbandonato il pesce, i formaggi e le uova fino ad adottare uno stile di vita vegan.

Un contributo importante alla mia scelta lo hanno dato anche alcune pagine di gruppi animalisti, come ad esempio Animal Equality di cui sono diventata sostenitrice, che mi hanno fatto aprire gli occhi sulla dura realtà degli allevamenti intensivi e di cosa accade realmente dietro a quel mondo del business che spesso ignoriamo per “comodità e quieto vivere”.

Ad ogni modo, sono felice di esser diventata vegana; gli animali sono tutti miei fratelli!

Nathalie

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